Sta andando in discussione alla Regione Lazio la proposta di legge dell’onorevole Tarzia sui Consultori familiari. Con questa proposta si vuole cancellare l’istituzione dei consultori, come strutture sanitarie laiche e accoglienti, nei confronti di qualunque pensiero e qualunque scelta. Secondo questa proposta, infatti, i servizi consultoriali verranno affidati alle associazioni di famiglie che hanno come scopo la difesa della vita fin dal suo concepimento e il servizio pubblico, è testuale, andrà in subordine rispetto a queste associazioni private. Entreranno nei consultori l’esperto in bioetica, l’esperto in antropologia della famiglia, l’esperto in metodi naturali di contraccezione, tutti senza un titolo riconosciuto. Le donne avranno “il dovere di collaborare” (testuale) e dovranno mettere per iscritto quando rifiutano di dare in adozione il bambino invece di abortire.
Il personale tradizionale dei consultori (in attesa della sua estinzione) rimarrà ben dietro le linee e potrà intervenire solo dopo che le associazioni avranno finito il loro lavoro di convincimento. Le associazioni faranno tutto ciò gratis et amore dei? Certo che no, verranno ricompensate con apposite detrazioni fiscali e finanziamenti. Poco importa se i soldi per le donne sono così pochi che verranno aiutate sole le madri che hanno meno di 500 euro al mese (soglia di povertà). Per la Tarzia l’importante è intercettare immediatamente le donne, che vengono a cercare un’assistenza rispettosa nei consultori, per infliggergli una predica alla quale non si potranno sottrarre.
Alla Casa Internazionale delle Donne si è formato un coordinamento che raccoglie associazioni femministe, sindacati e cittadine e cittadini per difendere questa conquista di civiltà delle donne del Lazio.
vedi le iniziative delle donne e degli uomini contro la legge tarzia
nel commento precedente si mette in evidenza uno dei tanti esiti aberranti che un tale provvedimento ha: quello di creare una distinzione tra chi i diritti (alla salute e all’autodeterminazione in questo caso) se li può comprare e chi no, a segnare una sommatoria delle discriminazioni per le donne che non hanno possibilità economiche.
la conquista dei nostri diritti e della nostra felicità passa per un nuovo welfare fatto di garanzia di reddito e servizi per tutt*!
reddito per tutt*!
oppressione per nessun*!
ME NE FREGO!!
SE MI DOVESSERO IMPEDIRE QUALUNQUE COSA ABBIAMO VICINA LA SVIZZERA, SONO RICCA E VADO DOVE POSSO FARE CIO’ CHE MI PARE DEL MIO CORPO, ALLA FACCIA DEI PRETI E SUORE PEDOFILI E ZOZZI!!!
ma che schifo ! torniamo al medioevo?