Pratiche di autoinchiesta frocia e consultorie queer
24-26 gennaio 2014
Villa Torre (presso bioagriturismo Dulcamara), Parco Regionale dei Gessi Bolognesi, Ozzano nell’Emilia (BO)
Presentazione (programma in fondo al post)
La campeggia estiva è stata un momento di socializzazione inedita tra soggettività transfemministe e queer attorno ai nodi sessualità/precarietà/affetti/welfare/reddito a partire dalle condizioni materiali delle vite queer.
I materiali dei report, suddivisi nelle tre giornate, sono il frutto di una prima condivisione di saperi, pratiche e vissuti tra le realtà collettive e le singol* intervenute e articolano terreni comuni dai quali partire per rideclinare le nostre forme di rete, lotta e resistenza.
Nell’incontro intermedio del 14 dicembre a Bologna, abbiamo condiviso la necessità di tradurre questi discorsi in strumenti condivisi di (auto) inchiesta, di passare dall’enunciazione di ipotesi generali di lettura del nostro presente alla mappatura delle esperienze incarnate nelle nostre, e forse non solo nostre, vite. Di darci degli strumenti di autoinchiesta, come già era emerso trasversalmente ai tavoli nella campeggia estiva.
Autoinchiesta.
Per questo l’intera giornata del sabato è dedicata all’autoinchiesta, mentre l’apertura di venerdì sera servirà per riconnettere il percorso e preparare i temi di discussione di sabato.
Vorremmo adottare una metodologia di discussione che non riproduca la forma assembleare, ma consenta contesti di presa di parola più ristretti e circolari, alternando alle plenarie un lavoro in gruppi.
Le difficoltà che sentiamo più stringenti ma anche stimolanti dell’operazione auto-inchiesta riguardano la scelta di avviare una rilevazione senza pre-determinare il soggetto e la necessità di tenere assieme i nostri tre principali assi d’indagine (welfare e neomutualismo, lavoro/non lavoro/precarietà, altre intimità). E’ inoltre necessario tenere ferma la consapevolezza che non sono dei “dati” che andiamo a cercare, ma dei punti di resistenza, di rottura, di soggettivazione.
Potrebbe essere utile ragionare in piccoli gruppi intorno a parole\frasi chiave che rimandino a dimensioni incorporate\praticate e non troppo specificate, ma neanche troppo generiche. Come a dire, non possiamo partire da una cosa ampia come “precarietà”, ma forse da situazione debitoria sì, idem per “materialità degli affetti” vs. forme di cura nelle altre intimità. Queste parole chiave dovrebbero essere tali da sollecitare intersezioni tra i macrodiscorsi che avevamo suddiviso in tre tavoli alla campeggia estiva.
La proposta di lavoro è di dividerci in gruppi di massimo 8 persone, ciascuno incentrato su una parola/frase chiave; discutere per un tempo stabilito (1h 30, p. es.) e poi far ruotare due persone di ogni gruppo in ognuno degli altri; produrre istant report (cosa che spingerebbe a sintetizzare, restituire e intrecciare le tematiche); infine condividere il lavoro fatto dai vari gruppi in plenaria.
Ad esempio, per sondare la questione reddito in rapporto a precarietà e crisi, un gruppo potrebbe lavorare su: “Autonomia economica, pratiche di continuità di reddito, relazioni debitorie”, partendo da domande che facciano emergere delle esperienze concrete: quando, come, a/da chi, perché abbiamo prestato o donato o ricevuto soldi, a chi sentiamo di poterli chiedere e perché, come la relazione economica ha influito sulla relazione, cosa ha funzionato e cosa no; influenza delle idee normative di famiglia e di coppia, della nostra rappresentazione della situazione economica altrui ecc. ecc. (il tema attraversa la questione delle relazioni, quella del lavoro e del reddito, e la sperimentazione o immaginazione di pratiche di neomutualismo)
Per facilitare lo scambio e la preparazione anche della plenaria di domenica, un gruppo potrebbe lavorare su “Aspettative rispetto alla rete che stiamo costruendo”, in modo che emergano investimenti, bisogni politici, prospettive comuni, proposte.
Altri frasi-chiave, da rifinire e definire meglio, potrebbero riguardare responsabilità e pratiche di cura nelle altre intimità”, il rapporto fra lavoro/non lavoro/disoccupazione e identità nella nostra esperienza, i vissuti e i significati sociali e politici della malattia o più nello specifico della sofferenza psichica.
La prima assemblea del venerdì potrà servire per definire i gruppi sulla base di queste o di altre proposte.
Consultorie queer
(in plenaria)
Apriamo uno spazio di confronto e di restituzione delle esperienze che ciascuna realtà sta portando avanti nei propri territori.
A partire dalla necessità di superare la separazione tra militanza e vita come risposta alla messa a valore delle nostre stesse vite queer da parte del biocapitalismo, individuiamo i modi in cui le Consultorie possano servire da leve di attivazione politica dal basso.
La ripoliticizzazione della salute e della sessualità, dispositivi di assoggettamento e controllo dei corpi, non può limitarsi ad una difesa del modello di welfare pubblico universalista, sempre più svuotato ed eroso dai tagli e dalle politiche di Austerity. Immaginiamo quindi le Consultorie, rideclinate in base alle specificità delle diverse realtà, come nuove istituzioni sganciate dalla logica del servizio e della gestione pubblico/privato. Immaginiamo dei luoghi in cui alla medicalizzazione e normalizzazione dei vissuti individuali si sostituiscano buone pratiche rivolte alla libera affermazione di sé e della propria sessualità; dove la dimensione collettiva della condivisione e circolazione dei saperi, non solo medici, consenta di superare la contrapposizione gerarchica tra chi eroga il servizio e chi ne usufruisce, consentendo al tempo stesso di far scoppiare la bolla di isolamento in cui siamo ricacciat* dal modello di gestione attuale.
Programma
Venerdì 24 gennaio – Accoglienza e organizzazione
h 15-17.30 accoglienza, navetta in auto dalla fermata del bus a Villa Torre ecc.
h 17.30 -20.00 plenaria di presentazione, riassunto puntate precedenti, organizzazione comune delle giornate, preparazione del lavoro in piccoli gruppi di sabato (presentazione delle parole chiave, proposta di eventuali altri gruppi ecc)
h 21.00 cena
Sabato 25 gennaio – Autoinchiesta
10 – 12.30 piccoli gruppi autoinchiesta
13.30 pranzo
15 – 16.00 passeggiate nei dintorni
16 -1 7.30 piccoli gruppi autoinchiesta
break
18 – 20 restituzione piccoli gruppi autoinchiesta in plenaria
21.00 cena
(il tempo libero per passeggiate nei dintorni possiamo prendercelo anche al mattino prima dei lavori – da decidere)
Domenica 26 Plenarie
10-12.30 plenaria consultorie
13.30 pranzo
15 – 17.30 plenaria finale: prospettive
INFO PRATICHE
COSTI:
Chiediamo a tutte quelle che sono in grado di darlo un contributo minimo di 18 euro al giorno se si pernotta, o di 3.50 euro a pasto se non si pernotta. Queste cifre ci consentono di coprire buona parte dei costi. (Attenzione: le lenzuola e gli asciugamani non sono compresi. Se non volete portarli da casa, il costo è di ulteriori 4 euro)
Chiunque non sia in grado di affrontare le spese di permanenza e/o di viaggio può chiedere una sovvenzione alla cassa del somMovimento scrivendo a campeggiaCHIOCCIOLAanchePUNTOno
COME ARRIVARE:
In macchina: prendete come riferimento il Bioagriturismo Dulcamara (è di fronte alla struttura, dall’altro lato della strada)
Via Tolara di Sopra 78
I-40064 Ozzano dell’Emilia (BO)
Parco Regionale dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell’Abbadessa
http://www.coopdulcamara.it/cms/index.php?option=com_content&task=view&id=13&Itemid=33
In autobus: dall’autostazione di Bologna prendete il bus 101 o 113 in direzione Imola/Castel San Pietro, scendere all’incrocio fra la via Emilia e via Tolara di Sopra (subito dopo il centro di Ozzano) e telefonateci.
La stazione ferroviaria di Ozzano dell’Emilia è meno comoda della fermata del bus per venirvi a prendere, ma può essere un’alternativa.
Per chi pernotta: portate lenzuola e asciugamani; le coperte sono presenti in loco; se volete asciugamani e lenzuola il costo è di 4 € a persona per le due notti.
I pasti comuni saranno vegani, ci sarà comunque cibo non vegan per prime colazioni a scelta e alimenti aggiuntivi.
Le bevande alcooliche vengono pagate a parte da chi le consuma.
Portate un paio di scarpe comode per camminare in campagna.
PER ISCRIZIONI
campeggiaCHIOCCIOLAanchePUNTOno (indicare numero di persone, orari di arrivo in macchina/autobus/treno, eventuali allergie alimentari, se minorenni, eventuale necessità di contributo economico x spese di viaggio o permanenza + numero di telefono di riferimento)
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