FUORI LO STATO DALLE NOSTRE MUTANDE

194 metri sopra il clero
Presidio in difesa della L.194 -Sabato 1 marzo dalle ore 10:30 alle ore 17 –
Ingresso Ospedale Silvestrini Perugia (parcheggio Gambuli – CUP)

Abbiamo scelto questo storico slogan per ricollegarci a delle lotte che,
purtroppo, sono oggi quanto mai attuali. Lo testimonia la scelta dei pro-life e
delle loro organizzazioni per l’abrogazione della legge 194, oltre ai recenti
sviluppi internazionali. Oggi i pro-life sono qui per una “maratona di
preghiera”, come la chiamano sul loro sito (http://no194.org/), volta a
promuovere la loro iniziativa.

Noi siamo qui convinti che il modo peggiore per affrontare un problema che
coinvolge, spesso drammaticamente, la persona -in questo caso la donna che
decide di abortire- sia quello di affrontarlo in termini di etica assoluta e
quindi astratti. La maratona di preghiera promossa dal movimento pro-life ci
sembra un mantra per esorcizzare il diavolo dalle femmine, accusate di
assassinio nei confronti dell’embrione. I pro-life vogliono consegnare il corpo
delle donne alla tutela dello Stato, in nome della tutela del concepito, perché
le donne sono irresponsabili, immeritevoli della capacità di poter decidere
della procreazione. E in questo la filosofia è affine a chi ritiene che lo
Stato debba sostituirsi a noi nelle denunce per violenza o nella faccenda,
autoritaria, che riguarda l’abolizionismo della prostituzione. Il ragionamento
inizia e finisce nella negazione del diritto delle donne a gestire il proprio
corpo e a decidere quello che su quel corpo dovrà accadere. Le donne non sanno
decidere per se’. Bisogna salvarle da se stesse, bisogna sostituirsi ad esse.
Questo farebbe qualunque paternalista. E per farlo dirà che è per il nostro
bene, per la nostra sicurezza, per la tutela dell’embrione, a condizione che la
libertà di decidere sul nostro corpo, la nostra vita, il nostro futuro non sia
lasciata a noi. Un esempio fra tutti: nella loro lotta contro la libertà
sessuale, i pro-life affermano che l’uso di profilattici non protegge dalle
malattie sessualmente trasmissibili. L’educazione sessuale, secondo interventi
fatti da chi ha bocciato in parlamento europeo il Rapporto Estrela, sarebbe il
veicolo per diffondere teorie troppo libertine o addirittura trappole per
introdurre di soppiatto nelle scuole il terrore in veste di legittimazione
della omosessualità.

E se in tutta Europa i movimenti pro-life cercano di far riconoscere i diritti
del concepito, in Italia proseguono iniziative amministrative, comunali, e
regionali, che provano a tutti i costi a introdurre nei consultori laici
volontari pro-life, rimettendo in discussione la legittimità della legge 194.

Noi siamo qui oggi per testimoniare l’importanza di un corpo che sia terreno
di riflessione sociale e politica. Siamo qui per dire di no all’
istituzionalizzazione di questo corpo, e no a uno stato che si sostituisca all’
individuo nella su facoltà di agire e autodeterminarsi.

E per questo urliamo: FUORI LO STATO DALLE NOSTRE MUTANDE!

BellaQueer Perugia
Unità di Strada Cabiria
Csoa Ex Mattatoio
Omphalos Arcigay Arcilesbica
Operatrici Centri Anti Violenza Perugia
R.A.V.
Rete degli studenti medi
Sinistra Universitaria-udu Perugia

Qui il report della giornata e le foto!

Informazioni su liberetutte

Il Collettivo Femminista Sommosse Perugia nasce nel febbraio 2008 da un gruppo di donne e lesbiche che sentono sulla propria pelle la stretta familista clericale e sessista dell'ultima Italia. E' una storia di R-esistenze individuali e condivise alla violenza sistemica, verso la liberazione dei corpi e del desiderio!
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