MERCOLEDI’ 4 FEBBRAIO ALLE 16,30 PRESIDIO DAVANTI AL COMUNE DI PERUGIA

 

E’ LA VOSTRA
 
"SICUREZZA"
 
CHE CI FA PAURA!

 

Le
politiche securitarie governative (nazionali e locali), dalla militarizzazione
del territorio, alla presenza sempre più massiccia di telecamere, alle
limitazioni al diritto di mobilità, 
sono forme del controllo contemporaneo con cui si tende ad uniformare
comportamenti e stili di vita.

Queste ci riguardano tutte
e tutti perché attivano meccanismi diffusi di repressione, alimentando ondate
razziste e xenofobe, mentre si erodono progressivamente diritti dei singoli,
precarizzati nella vita e nel lavoro, e sicurezza sociale. Tali politiche,
appoggiate da destra e sinistra, passano
principalmente attraverso il coprpo delle donne
. Quello che si vuole
è creare uno stato di paura diffusa e legittimare un controllo sempre più
intenso e liberticida, che di fatto è un’espropriazione dei territori, dei
corpi, delle nostre vite.
 

Dopo gli ultimi stupri il
governo, che con la nuova finanziaria ha sottratto risorse vitali ai centri
antiviolenza, vuole imporre 30.000 militari in servizio di ordine pubblico,
mentre è noto a tutti che il
70% delle violenze sulle donne avviene in famiglia, al caldo delle mura domestiche. 

In realtà noi crediamo che
l’enorme rilevanza mediatica data agli stupri commessi in quest’ultimo mese da
sconosciuti (in diminuzione rispetto a quelli commessi in famiglia), abbia lo
scopo di distogliere l’opinione pubblica dalla crisi economica e sociale e che
il controllo militare delle città abbia come obbiettivo quello di trasformarsi
in un presidio permanente per soffocare conflittualità sociale e dissenso.

D’altra parte le donne sono in prima fila a pagare le crisi sociale, con il
restringimento delle sicurezze economiche, la scomparsa del welfare (e di fatto
la presenza diffusa di forme privatizzate di welfare che riproducono
sfruttamento attraverso il lavoro sottopagato delle migranti) e le politiche
familistiche che impongono tradizionali modelli di cura a costo zero.

Oggi si vara in Senato il
pacchetto sicurezza, che rappresenta un nuovo giro di vite per tutti e tutte, e
in particolare inasprisce le condizioni di vita delle e dei migranti,
introducendo tra l’altro il reato di clandestinità, il permesso di soggiorno a
punti e prolungando a 18 mesi la reclusione nei CIE (ex CPT).

 

Noi diciamo No alle politiche razziste, sessiste e repressive

Diciamo No ai sindaci sceriffi e alle ronde legalizzate

Diciamo no alla strumentalizzazione del corpo delle donne

NE’ VIOLENTATE, NE’ CONTROLLATE, NE’ IMPRIGIONATE NELLE CASE

LA VOSTRA SICUREZZA NON PASSERA’ SUI NOSTRI CORPI

 

 

 

 collettivo
sommosse perugia

 

Informazioni su liberetutte

Il Collettivo Femminista Sommosse Perugia nasce nel febbraio 2008 da un gruppo di donne e lesbiche che sentono sulla propria pelle la stretta familista clericale e sessista dell'ultima Italia. E' una storia di R-esistenze individuali e condivise alla violenza sistemica, verso la liberazione dei corpi e del desiderio!
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